Classe 2005, Enrico Casu è il playmaker della Dinamo Academy. Eccellente tiratore da fuori, ha iniziato a giocare a basket da piccolissimo per puro caso. Ha sempre vestito la maglia della Dinamo Sassari e grazie alla sua passione e con tanti sacrifici cerca sempre di raggiungere giorno dopo giorno il suo grande sogno: quello di continuare a far parlare di sé e di arrivare ai massimi livelli. Ecco cosa ci ha raccontato.
Enrico, a quanti anni hai iniziato a praticare basket? Che cosa ti ha avvicinato a questo sport?
Ho iniziato a praticare basket a tre anni e mezzo quando Nicola Bonsignori, che allenava alla Dinamo e abitava vicino a casa mia, ha chiesto ai miei genitori se volessi iniziare a giocare, quindi è stato proprio lui a portarmi per la prima volta al palazzetto.
Hai sempre giocato alla Dinamo?
Sì, ho sempre giocato alla Dinamo. Il primo anno in realtà la società era la Robur, ma comunque ho sempre vestito la maglia biancoblù con una piccola parentesi alla Masters Sassari (2021-22), con cui ho giocato e vinto il campionato di Promozione.
Chi sono gli allenatori che maggiormente hanno inciso nel tuo percorso cestistico?
Il primo allenatore che voglio citare è Gerri Gerosa. Mi ha allenato il primo anno delle giovanili e a lui devo veramente tanto perché grazie a Gerri la squadra ha avuto un cambiamento radicale e ci ha fatto lavorare duramente. Lo considero uno dei migliori allenatori che abbia mai avuto.
L’anno successivo abbiamo continuato il nostro percorso con Roberto Zucca e devo dire che ricordo questa annata con grande piacere perché abbiamo partecipato alle Finali Nazionali Under 14. Dopo la pausa legata al Covid, sempre con Roberto abbiamo vissuto una stagione indimenticabile perché durante la partita di andata degli spareggi per le Finali Nazionali abbiamo perso di 26 lunghezze, ma nonostante ciò, nel match di ritorno, siamo riusciti a ribaltare la differenza punti vincendo di 34. Secondo me questa è la stata la miglior partita del mio settore giovanile.
Lo scorso anno, dopo la stagione in Promozione con la maglia della Masters, ho disputato il campionato di serie D con la Dinamo Academy allenata da Antonio Mura e Giancarlo Salteri. Inizialmente ho avuto un po’ di difficoltà, ma grazie alla fiducia trasmessa dai miei coach sono riuscito a trovare la strada giusta per emergere e ho chiuso la stagione con una grande soddisfazione personale, infatti sono stato eletto MVP del campionato. Penso quindi che questo sia stato l’anno della svolta.
Quest’anno disputo il campionato di serie C, sempre sotto la guida di Antonio Mura. Nonostante alcune sconfitte, siamo riusciti a guadagnarci un posto ai playoff, e questo era proprio il nostro obiettivo. Dal punto di vista personale, penso che stia disputando un buon campionato, mantenendo sempre alta la mia media punti.
C’è un giocatore che ammiri particolarmente e al quale ti sei sempre ispirato?
Il giocatore al quale mi sono sempre ispirato è Allen Iverson, infatti nel settore giovanile ho sempre indossato la maglia numero 3. In serie C, invece, il mio numero di maglia è il 14, preso in prestito dal capitano Andrea Pompianu che è rimasto fermo la scorsa stagione per un grave infortunio. Parlando di Eurolega, mi ispiro a Kevin Punter e Mike James.
Insieme a molti compagni di squadra e altri ragazzi della Torres, Enrico ha vissuto anche l’esperienza della Next Generation, una competizione tra le selezioni giovanili maschili Under 19 dei club militanti in LBA. Quanto è servita nella tua crescita personale questa esperienza che non è concessa a tutti?
Sicuramente l’anno scorso e quest’anno l’esperienza della Next Gen mi ha aiutato moltissimo, infatti l’essere stato convocato per me è già un gran traguardo. È un’esperienza che tutti dovrebbero provare perché ci si può confrontare con i migliori giovani a livello nazionale che vivono una realtà cestistica molto diversa dalla nostra.
Purtroppo un brutto evento vi ha segnato quest’anno, ma il ricordo di Giancarlo Salteri è sempre vivo e lo si nota dalle vostre maglie. Quanto vi siete compattati come squadra per dedicare a lui questa stagione?
La perdita di Giancarlo è stata dolorosa per la squadra, e ci ha compattato molto sia dal punto di vista umano sia da quello cestistico; infatti grazie a lui e alla sua voglia di fare abbiamo potuto iscriverci a questo campionato per due anni di fila proprio perché era il nostro principale sponsor. Personalmente posso dire che Giancarlo era una persona fantastica che mi ha sempre dato fiducia e non mi ha mai fatto mancare nulla: era sempre con me.
Lo scorso anno sei stato il miglior realizzatore della serie D e quest’anno continui a emergere tra i migliori realizzatori della C. Quanto ti gratifica e quanto sacrificio c’è dietro questi grandi numeri?
Per essere sempre sul pezzo c’è bisogno di tanto impegno e sacrificio. Indubbiamente Antonio Mura ha inciso nel mio percorso dandomi fiducia e permettendomi di affinare giorno dopo giorno il mio patrimonio tecnico.
Visto che sei ancora giovane ma con un grande talento, quali sono le tue ambizioni per il futuro? Ti piacerebbe esordire nella massima serie nella nostra terra o ti piacerebbe fare esperienze fuori dall’isola?
Il mio sogno è quello di arrivare ai massimi livelli e sarebbe fantastico esordire nella mia terra con la maglia della Dinamo proprio come un mio carissimo amico, Riccardo Pisano, che ha avuto questa occasione.
Vista la magnifica stagione che quest’anno sta disputando la Pallacanestro Sennori, sarei onorato di poter far parte del loro club in futuro sia per i giocatori di grande esperienza che compongono il roster, sia per la meravigliosa cornice del pubblico.
Ilaria Mura
Photo Credits: Stefano Demartis