From Kazan with Love

Se non è amore questo... I racconti di Maria Carla Sanna che ha seguito Marco Spissu in Kazan, 800 km da Mosca.
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Probabilmente non ne aveva idea neanche Marco Spissu di quanto fosse lontana Kazàn. La capitale della repubblica russa del Tatarstan e la sesta città della Russia per popolazione (1.257.391 abitanti) si trova a 800 chilometri da Mosca, nel cuore della Russia più profonda. E a 3917 chilometri dalla sua Sassari. Ma la lontananza, a vedere anche le più recenti apparizioni in Eurolega, non sembra un problema. Anche perché il play sassarese può contare sulla sua bellissima Chloe, “cucciolo” di golden retriever, ma soprattutto sulla fidanzata, Maria Carla Sanna, alla quale abbiamo chiesto come va l’esperienza in Kazàn…

Maria Carla, come va in città?

Ciao a tutt*!Kazàn è enorme e molto carina, ci sono molte cose da visitare, tanto che non siamo ancora riusciti a vedere tutto. Anzi, per il momento ci siamo solo “persi” nei boschi del sentiero per i Laghi blu, tipici della zona…
La città è abbastanza movimentata e vivendo al centro c’è sempre un po’ di vita.
Qualche giorno fa ha finalmente nevicato e ho capito la vera magia di Kazàn, è bastato un attimo per sembrare di stare dentro un film, bellissimo davvero! Non vedo l’ora che inizi il periodo natalizio perché nevicherà più spesso, così da per poter fare anche delle escursioni nei boschi con le motoslitte.

Consigli per chi verrà a trovarci: le temperature sono abbastanza fredde e ancora non siamo arrivati al freddo vero e proprio, però non è un freddo umido come quello della Sardegna, è più secco quindi basta coprirsi e si sta bene.

Intanto, per portarci avanti col Natale, abbiamo già fatto l’albero e qualcuno ci ha dato una grossa zampa… ma non sappiamo quanto durerà…

Chloe, le palline non si mangiano!

Ma parliamo dei russi… che idea ti sei fatta delle persone di qui?

Eh, diciamo che la felicità non fa per loro… tanto che quando vedo qualcuno ridere mi sbalordisco…
Sono persone molto riservate, un po’ lontani dal nostro modo di essere e fare. Però devo dire che quando vado a vedere le partite di Marco vado via con il mal di testa per le urla e per il caos che fanno, quando fanno le cose le fanno bene e ci mettono entusiasmo! Invece mi ha lasciata a bocca aperta il loro modo di lavorare, sono letteralmente dei treni! Mi sono accorta del loro modo di lavorare anche nelle piccole cose, per esempio quando siamo in ristorante e finiamo di mangiare o bere sono subito pronti a mettere tutto in perfetto ordine nel meno tempo possibile!

Altro capitolo: il cibo russo!

Non me lo sarei aspettata ma non mi piace per niente purtroppo! È tutto troppo speziato, utilizzano l’aglio ovunque, però voglio ancora credere di non aver assaggiato la cosa giusta. Un’ultima cosa che mi fa molto strano è che in alcuni ristoranti non esiste l’acqua da bere, perché qui bevono e accompagnano qualsiasi pietanza con il tè caldo, invece noi abituati a bere acqua, la chiediamo sempre e ci guardano come fossimo degli alieni.

Piatto tipico

La nostra salvezza si chiama “Giustino”, il ristorante italiano che ci fa ricordare un po’ casa.

A proposito di casa, qualcuno laggiù conosce la Sardegna?

Nessuno! Per questo facciamo vedere le foto del nostro mare per vantarci un po’! Stiamo iniziando a far conoscere l’Isola, da bravi sardi. Per esempio, abbiamo fatto assaggiare la salsiccia, il parmigiano e il dolce sardo al direttore sportivo e alla famiglia del presidente. Hanno gradito moltissimo!

Ti manca giocare?

Sì, tantissimo. Se anche mi informassi per giocare in qualche squadra non capirei la lingua, e per paura del Covid non ci ho nemmeno provato. Qui i casi stanno aumentando, per questo mettiamo al primo posto la salute.

Da Kazàn è tutto, buona permanenza Marco e Maria Carla!

Un abbraccio da Basketland.