Psicologia dello Sport: ne parliamo con Eugenia Caldaro

Basketland inizia una nuova collaborazione con i professionisti della pallacanestro: ecco Eugenia Caldaro, atleta e psicologa dello sport.
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Ciao! Sono Eugenia Caldaro, atleta di pallacanestro e psicologa. La passione per tutto il mondo sportivo mi ha motivata ad approfondire le conoscenze nell’ambito della Psicologia dello Sport attraverso un Master.
La cosa che mi affascina di più dello sport sta nel fatto che ogni cosa è il risultato di testa e cuore. Spesso dove non arriva il cuore c’è l’aiuto della testa, mentre dove la mente si affatica subentra l’energia del cuore. L’importante è riconoscere che con la testa e con il cuore, si può arrivare a raggiungere mete impensabili. Io so che ogni atleta che gioca a basket ha un cuore grande, ma è più difficile avere sempre la lucidità mentale. Magari, attraverso qualche considerazione, potrebbe essere bello riconoscersi e lavorare sulla propria consapevolezza…

Quanto è bello l’inizio del campionato? Dopo un mese di preparazione finalmente si può iniziare a fare sul serio! Durante la settimana che precede la prima sfida, gli allenatori sembrano cambiare, diventano più seri, non c’è più troppo spazio per pensare ad altro che non sia la partita. L’aria in palestra cambia, la società assiste agli allenamenti in maniera più presente, fa previsioni più o meno fiduciose rispetto l’andamento del campionato e gli atleti sanno che è arrivato il loro momento, ipotizzano il loro minutaggio considerando le amichevoli precampionato e si allenano duramente per guadagnarsi sempre più spazio.

Sarebbe utile fornire a tutti una ricetta da seguire accuratamente per sfornare ogni volta la torta più buona, ma dicono che il bello dello sport è l’imprevedibilità.

Certo, se vinci però è meglio. Se perdi, questa incertezza la colpevolizzi e così si iniziano a guardare gli arbitri, il campo scivoloso, gli avversari più forti, la trasferta pesante, il minutaggio e i cambi fatti dall’allenatore, il pubblico scorretto, chi più ne ha ne metta. Tutto ciò è molto naturale, è il processo che fanno le menti battute in campo per gestire la frustrazione della sconfitta. Come si fa a non cadere in questa trappola? In questi casi, gestire l’incertezza del risultato è molto significativo e produttivo. Saper elaborare le giuste aspettative, porsi reali e tangibili obiettivi, credere nel processo prima che nel punteggio, sviluppare una mentalità consapevole che riconosca punti di forza e aree di miglioramento oggettive, sono capacità fondamentali per uno sportivo che vuole essere competitivo. 

Per riconoscere il proprio valore e valorizzare il proprio potenziale è necessario dargli una direzione specifica e graduale, non avere fretta e non cercare le cause della non riuscita “fuori” dal proprio raggio d’azione. Il focus su quello che posso controllare nel breve, nel medio e nel lungo periodo deve essere l’unico bersaglio a cui mirare sempre, nella vittoria e nella sconfitta.

Per questo inizio di campionato vi auguro tante vittorie ma, se dovesse servirvi, anche tanta capacità di gestione della sconfitta. Più saranno azzeccati i vostri obiettivi, meno frustrazione proverete. Gli obiettivi realistici non sono quelli individuati senza sognare, ma quelli ben direzionati, che considerano l’intero processo e sanno adattarsi a tutto senza perdere di ambizione!

Buoni propositi per la stagione 2023/2024

Porsi reali e tangibili obiettivi, saper elaborare le giuste aspettative, credere nel processo prima che nel punteggio, sviluppare una mentalità consapevole che riconosca punti di forza e aree di miglioramento oggettive.

Il focus su quello che posso controllare nel breve, nel medio e nel lungo periodo deve essere l’unico bersaglio a cui mirare sempre, nella vittoria e nella sconfitta.

OBIETTIVI DI PROCESSO (a breve termine): obiettivi della partita, obiettivi dell’allenamento. Sono compiti parcellizzati che, una volta assimilati vanno ad integrarsi tra loro.

OBIETTIVI DI PRESTAZIONE (a medio termine): mete intermedie, basate sia sul risultato che sul processo.

OBIETTIVO PRINCIPALE (a lungo termine): risultato stagionale.

Gli obiettivi realistici non sono quelli individuati senza sognare, ma quelli ben direzionati, che considerano l’intero processo e sanno adattarsi a tutto senza perdere di ambizione!

Eugenia Caldaro

 

Photo credits: Andrea Chiaramida